3 milioni di euro a fondo perduto a favore di investimenti per lo sviluppo di micro, piccole e medie imprese dell’Emilia Romagna attive nel commercio al dettaglio. Ecco, in estrema sintesi, il contenuto del Bando per l’innovazione nel settore del commercio al dettaglio presentato dalla Regione Emilia Romagna nelle settimane scorse, e che si poggia sui fondi europei POR FESR. L’obiettivo è quello di promuovere l’innovazione del settore del commercio al dettaglio, strizzando l’occhio a un prossimo aumento dell’attrattività turistica e commerciale dell’intero territorio. Per questo motivo, il bando va a finanziare un’ampia gamma di interventi finalizzati allo sviluppo di nuovi servizi e, in ogni caso, tesi a rendere più competitive le aziende. Ma quali sono, nel dettaglio, le imprese che possono fare domanda? In cosa consiste concretamente il contributo erogato? Quali sono gli interventi ammessi? Come vedremo, i fondi possono essere usati anche per opere impiantistiche, e quindi anche per impianti fotovoltaici, elettrici e idraulici.

Bando per l’innovazione nel settore del commercio al dettaglio: le imprese che ne possono beneficiare

Non è difficile individuare quelle che sono le realtà che possono beneficiare di questo bando. Si tratta infatti delle micro, piccole e medie imprese localizzate in Emilia-Romagna, impegnate nell’attività commerciale al dettaglio con sede fissa, e quindi appartenenti alla sezione G47 dei settori di attività economica Ateco 2007 (eccezion fatta per le imprese appartenenti ai gruppi 47.11.1 “Ipermercati”; 47.11.2 “Supermercati”; 47.3 “Commercio al dettaglio di carburante per autotrazione”; 47.8 “Commercio al dettaglio ambulante”; 47.9 “Commercio al dettaglio al di fuori di negozi, banchi e mercati”) aventi in ogni caso i requisiti di esercizio di vicinato.

Inquadrate le imprese beneficiarie dei finanziamenti regionali, possiamo scoprire quelle che sono le spese ammissibili.

Gli interventi che possono beneficiare del contributo

In linea di massima, gli interventi individuati all’interno del bando rientrano nell’alveo dell’innovazione digitale ed economica, e sono tutti quanti tesi ad affrontare al meglio la trasformazione del mercato. Ecco, nello specifico, gli interventi per i quali è possibile richiedere il contributo:

  • a) Interventi per l’innovazione gestionale dei sistemi di vendita e di servizio con l’utilizzo delle nuove e più moderne tecnologie digitali (si parla dunque dello sviluppo di sistemi digitali di back-end e di front-end, dello sviluppo di canali digitali per supportare la prevendita e la post-vendita e dei servizi di promozione online del punto di vendita);
  • b) Acquisto di dotazioni informatiche e di attrezzature tecnologicamente innovative;
  • c) Acquisto di servizi di cloud computing e di licenze;
  • d) Acquisto di arredi e di allestimento dei locali (si parla dunque di opere murarie, edili e impiantistiche, le quali in ogni caso possono costituire al massimo il 20% della somma delle spese di cui alle lettere a+b)
  • e) Spese promozionali attraverso canali online strettamente connesse al progetto (max 10% delle spese di cui alle lettere a+b+c)
  • f) Acquisto di servizi di consulenza strettamente connessi alla realizzazione dei progetti e/o richiesti per la presentazione delle domande (max 10% della somma delle spese di cui alle lettere a+b+c+d).

Le caratteristiche del contributo

Come anticipato, la Regione Emilia-Romagna ha messo a disposizione delle imprese del commercio al dettaglio 3 milioni di euro a fondo perduto. Il contributo previsto dal bando copre il 40% della spesa ammessa, per un massimo di 50.000 euro per ogni singolo intervento, il quale deve avere in ogni caso una dimensione minima di 10.000 euro.

La domanda di contributo, la quale deve essere compilata e inviata alla Regione per via telematica, può essere inoltrata dalle ore 10 del 20 maggio 2019, fino al termine ultimo, fissato alle ore 13 del’11 luglio 2019. Molto meglio, però, non aspettare gli ultimi giorni, ma anzi, presentare la domanda il prima possibile: il bando chiuderà infatti anticipatamente una volta raggiunta la duecentesima domanda.

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