Climatizzatori, ma anche e soprattutto impianti fotovoltaici, pompe di calore, stufe a pellet e nuovi infissi. A partire dal 1° luglio 2019, fare degli interventi che comportano un risparmio energetico per la propria abitazione – o per la propria azienda – conviene ancora di più. Sì, perché accanto agli incentivi ‘classici’ dell’ecobonus il Decreto Crescita ha aggiunto un’altra innovativa forma di aiuto per gli italiani che vogliono tagliare le bollette: non si parla più, dunque, solamente di detrazioni fiscali, ma di veri e propri sconti del 50% sull’acquisto e sull’installazione di tutti (o gran parte) gli strumenti tesi a garantire un significativo risparmio energetico. Ma come funzionano questi sconti per il risparmio energetico? Te lo spieghiamo subito in modo molto semplice!

Gli sconti per il risparmio energetico

Chi si è interessato agli interventi per il risparmio energetico negli ultimi anni lo sa molto bene: fino a oggi, chi voleva effettuare questo tipo di lavori poteva puntare sulla detrazione fiscale, e quindi sulla possibilità di vedersi rimborsare il 50% o più della cifra spesa entro 10 anni dall’intervento. Si parla di un incentivo concreto, che ha portato a molto lavori per l’efficientamento energetico e dunque a molti tagli in bolletta, il quale però ha sempre suscitato una serie di perplessità, soprattutto a livello delle imprese.

Ora, a partire dal 1° luglio 2019, alla detrazione fiscale si affianca la possibilità dello sconto diretto del 50%, e quindi di una riduzione immediata dell’esborso al momento dell’acquisto. Ma come funziona questo sconto? Di fatto, si poggia sullo stesso meccanismo delle detrazioni fiscali. Sì, perché al momento dell’acquisto, per usufruire immediatamente dello sconto, l’acquirente cede il proprio credito al venditore, rinunciando così alle detrazioni fiscali negli anni successivi. Il pagamento deve avvenire mediante un bonifico per i lavori di ristrutturazione edilizia. Una particolarità: nella fattura, il venditore dovrà indicare l’intera cifra e, nonostante questo, l’acquirente potrà limitarsi a pagarne solo il 50%, notificando la cessione del credito presso l’Agenzia delle Entrate. Sarà quest’ultima, di conseguenza, a rendere disponibile il credito d’imposta al venditore, il quale potrà entrarne in possesso nei 5 anni successivi.

Lo sconto non cancella l’ecobonus

Va sottolineato che lo sconto previsto dal Decreto Crescita non cancella in nessun modo l’ecobonus, il quale resterà quindi a disposizione degli italiani fino al 31 dicembre 2019 – si vedrà se poi verrà rinnovato. Le percentuali dell’ecobonus, come è noto, cambiano in base all’intervento da effettuare. Nella maggior parte dei casi si parla del 65%. Per alcuni interventi, invece, la percentuale si abbassa al 50% – parliamo per esempio della sostituzione di impianti di climatizzazione invernali con delle caldaie a condensazione, dell’acquisto impianti dotati di generatori di calore a biomasse e dell’acquisto/installazione di infissi e di schermature solari. La percentuale, al contrario, si alza fino al 70-75% nel caso dei lavori nei condomini e fino all’80-85% nel caso di interventi in condomini che si trovano nelle zone sismiche. Anche in questo caso, va sottolineato per chiarezza, è possibile commutare le normali detrazioni fiscali con lo sconto immediato in fattura, ridimensionando in maniera significativa l’esborso per questi interventi.

La possibilità, quindi, è quella di effettuare finalmente l’intervento di risparmio energetico a cui pensavi da tanto tempo, senza essere più frenato dagli alti costi iniziali: si parla infatti di sconti che partono dal 50%, rendendo questi lavori molto più accessibili.

Vuoi approfittare di questi importanti incentivi per rendere ottimale l’utilizzo e la produzione di energia della tua abitazione? Scrivici: siamo pronti a fornirti il migliore dei servizi, assicurandoti allo stesso tempo di farti ricevere tutti gli sconti e le detrazioni possibili!